Luca e il grande Andrea Bocchiola. Partenza ore 5 da Suna, arrivo a Saasgrund ore 7.30, la carissima funivia di Hohsaas è già in funzione.
Alle 8.00 da Hohsaas iniziamo a camminare e in breve ci troviamo sul ripido ghiacciaio sottostante il Lagginjoch che ci costringe a legarci e ad assicurarci a un chiodo da ghiaccio per la
presenza di ghiaccio vivo.
Arrivati al Lagginjoch iniziamo la lunghisima cresta sud inizialmente facile anche se sempre molto esposta, il vuoto è di compagnia per tutta la salita, poi iniziano i passaggi difficili
con relativi tiri. Incontriamo un gruppo di tedeschi, un corso per guide alpine, non ci lasciano passare per un'ora, perdiamo tempo. Il caldo anche a oltre 3000 metri rende la salita più faticosa
del previsto, in compenso la giornata e la vista sulle cime che spuntano dal mare di nubi ripagano ampiamente la fatica e la tensione.
Raggiungiamo una coppia di giovani alpinisti tedeschi coi quali facciamo gli ultimi interminabili 100 mt che ci separano dalla cima, un grosso masso in caduta libera rischia di regalarmi
una discesa in elicottero, lo evito all'ultimo istante.
In cima ore 15 ci complimentiamo a vicenda, non riusciamo a mangiare per lo sforzo, si beve solamente e scendiamo subito per la via normale anche questa interminabile. Raggiungamo assetati e
affamati Hohsaas , la funivia è già chiusa da tempo la locanda fortunatamente aperta. Dopo un litro di birra a testa e un piatto di ottimi rosti ci facciamo a piedi il tratto di
funivia. Raggiungiamo l'auto alle 8.30. 13 ore in tutto. Ritorno a Verbania ore 23. Una giornata piena di fatica e di grandi emozioni.