Rothorn mercoledì 4 settembre Luca, Guido e Brunino.
Esistono 2 Rothorn nella nostra zona uno interamente in territorio svizzero sopra Simplon Dorf, l'altro, quello che abbiamo scelto, sulla linea di confine sopra il lago dei Sabbioni tra il Blinnenhorn e la Punta dei Camosci. E ' una montagna poco conosciuta e non più frequentata ma con una vista unica sul ghiacciaio del Gries
Blinnenhorn, Hohsand, lago Sabbioni, Arbola fino alle montagne dell'Oberland.
Doveva trattarsi di un escursione facile, EE stando alla relazione di Paleari sul libro i tremila dellìOssola, ma così non è stato perchè il territorio è cambiato, la via non più frequentata e le tracce scomparse.
Partiamo alle 7.30 da sotto la diga di Morasco, lasciando le nuvole a valle, cielo limpido sereno, aria frizzante. Imbocchiamo il sentiero pericoloso per il rifugio Busto e di buon passo raggiungiamo alle 9 il rifugio. Qui osserviamo il Rothorn e i nevai che portano al rifugi 3 A, ospite ci dice che non sono necessari i ramponi .Attraversiamo la piana dei camosci e iniziamo a camminare sui nevai, Brunino e Guido mi distanziano, io non mi avvedo di avere
il 3 A sulla sx e punto diritto verso i vecchi impianti di risalita, così ci perdiamo,
tempo compreso. Dopo esserci riuniti ci troviamo sui poveri resti del ghiacciaio del Sidel
cercando di capire la via per il passo dei Camosci Rothorn pass per gli svizzeri
facendo molta attenzione perchè sotto la scoscesa pietraia c'è ghiaccio vivo.
Dopo molte esitazioni Brunino parte all'assalto della bastionata e noi lo seguiamo dandoci il tempo di arrivare in cima per la caduta di sassi. Brutta arrampicata con roccia estremamente friabile.
Spettacolo in cima sul ghiacciaio del Gries dove vediamo di aver sbagliato via, un vecchio bastone caduto segnalava la via di salita discesa. Siamo a 3000 mt ne mancano ancora 300 per la vetta, cresta tutt'altro che facile, esposta con roccia friabile. La percorriamo con molta attenzione, arriviamo in cima dove ogni movimento brusco può essere fatale.Dopo la foto scendiamo subito con estrema cautela e mangiamo qualcosa all'imbocco del famigerato passo Camosci. Dopo aver rinunciato a tornare per il Claudio e Bruno attraversando il ghiacciaio decidiamo di scendere la bastionata piena di pietre rotolanti, al termine c'e uno stretto camino molto ripido di difficoltà credo IV + che affrontiamo uno alla volta per timore
dei sassi, mi viene mal di testa per la tensione. Finalmente sul ghiacciaio scendiamo a rotta di collo sui nevai e raggiungiamo il Busto dove il gestore ci comunica che da quando il Sidel si è abbassato di una trentina di metri scoprendo tratti scoscesi nessuno fa più quella via e che ci avrebbe sconsigliato se ci avesse visto il mattino. Rientriamo a Morasco percorrendo una via più alta. Tempo 10 ore e 10 minuti, dislivello 1680 mt , km 28. E' andata bene .