24ª Loccia di Peve 13/06/2019

Alla croce di Rovareccio
Alla croce di Rovareccio

Giornata stupenda con venticello fresco in alto. Lunga camminata presentata proditoriamente, a chi non conosceva il percorso, come “quattro passi sopra Coimo”. Parcheggiamo in paese, quota 817, e c’incamminiamo alle  7.40.  Dalle case più  alte del paese imbocchiamo la mulattiera che sale verso sinistra in direzione della Croce di Rovareccio. La vista della Est del Rosa ci incanta subito. Dopo l’Alpe Varsaia, 978, teniamo sempre la sinistra ed entriamo nel bosco di faggi con percorso quasi pianeggiante (nord) su pista, che diventerà sentiero evidente (M03 fino alla Loccia di Peve). Attraversiamo il rio Bardogno e iniziamo a salire seriamente lungo i comodi tornanti di una bella mulattiera. Proprio dove questa è più evidente troviamo dei piccoli ometti, simpatici ma inutili qui, su un grosso masso.  Alle 9.15 siamo all’Alpe Cortina, 1418, dove una baita è adibita a confortevole rifugio, degno di tal nome in quanto aperto: ce l’abbiamo fatta, era ora! Il corpo guide odierno, che sostituisce la guida titolare presto “sotto i ferri”, concede 10 minuti di pausa colazione. Si riparte tenendosi decisamente a destra. Il sentiero sempre evidente ci porta al margina del bosco di faggi e, in ambiente misto bellissimo, su pendio ripido e in presa diretta raggiungiamo alle 10 la Croce di Rovareccio, 1767. Siamo sulla dorsale che separa Valle Vigezzo e Valle del Fenecchio. I meno allenati, fra i quali lo scrivente, cominciano ad accusare la fatica, ma un fresco venticello di sud – est riduce la nostra sofferenza. In direzione nord – est, con pendenze più varie e decisamente più dolci, aiutati ad incrementare il dislivello positivo da qualche su e giù, restiamo sempre sulla dorsale. Passiamo dal Monte Alom, 2011, e tutti e dodici siamo in vetta alla Loccia di Peve o Monte Paver, 2130, alle 11.45. Devo ringraziare il potassio e gli zuccheri di una banana che, alla faccia di chi sostiene altre teorie, mi hanno fatto rinascere. Meritata sosta contemplativa e scendiamo in 15’, virando a sud est, al Passo della Margina, 1979. Qui inizia il sentiero M05 che scende a Coimo. Dopo una brevissima deviazione di alcuni verso il Monte Margineta, raggiungiamo in 10’  il Rifugio Usuelli, 1875, (chiuso) con la sua preziosa fontana d’acqua freschissima, ma non sarà sempre così. Pranziamo al sole. Partenza alle 13.45. Scendiamo in 5’ all’Alpe Buriale e viriamo decisamente a destra (sud – ovest). Il sentiero stretto ma evidente, da percorrere con attenzione in vari punti, passa dall’Alpe Valendra di Coimo (Margina), 1760, si trasforma più in basso in ampia mulattiera sommersa dalle foglie e ci permette di chiudere l’anello all’Alpe Varsaia, 978. Alle 16.15 raggiungiamo le auto. Una birra offerta da un amico conclude in bellezza la giornata.

Fotogallery (di Gianpaolo)

Fotogallery( di Angelo)

Fotogallery (di Fabio)

Fotogallery (di Paolo)

Video (di Fabio)

Video (di Paolo)

Salendo al bivacco Hinderbalmo
Salendo al bivacco Hinderbalmo
Al bivacco Hinderbalmo
Al bivacco Hinderbalmo
Sul Faderhorn
Sul Faderhorn
Alla croce di vetta del Faderhorn
Alla croce di vetta del Faderhorn
Inizia il ritorno
Inizia il ritorno
Pausa pranzo al bivacco Hinderbalmo
Pausa pranzo al bivacco Hinderbalmo